La storia di Giovannino senza paura (1931-1933)
1931 - 1933: a Parma il giornalismo, la bohème 

1931: diventa aiuto cronista al Corriere Emiliano con una collaborazione fissa. Passerà poi cronista e infine capo cronista facendo articoli, cronaca, capicronaca, corsivetti, novelle, rubriche e disegni (anche politici). Si firmerà spesso "Michelaccio". Nel giugno del 1935 sarà licenziato per esubero di personale.

«Viaggio su una orrenda bicicletta da donna che pare una centrale elettrica tanto è aggrovigliata di fil di ferro. Per non ungermi i pantaloni me li rimbocco fin sopra il ginocchio e pedalo alla diotifulmini" pestando sui pedali coi tacchi e tenendo le ginocchia in fuori.»
 
 

febbraio: fa la xilografia per la testata del numero unico Sua Maestà il Carnevale.

aprile: viene assunto come ufficiale supplente per il Censimento del 21 aprile.

23 giugno: Mino Maccari lo invita a collaborare al Selvaggio ma la cosa non ha seguito. 

novembre:  collabora con pezzi, poesie e disegni al numero unico Bazar. Curerà anche i numeri del 1933, 1934, 1935, 1937 e 1939. 
 


 
 

Si trasferisce da Marore a Parma nella soffitta di Borgo del Gesso n. 19.
 
 

« prendo in affitto una stanza all’ultimo piano di una casupola di Borgo del Gesso. La casa fa pensare a una misera fetta di polenta ficcata, di taglio e all’impiedi, fra due mattoni.»
 
 

1932 dicembre: collabora al numero unico La Cometa con disegni, pezzi e poesie.

1933 maggio: incide su linoleum la testata del Numerunico.

giugno: conosce Ennia Pallini, la compagna della sua vita.

luglio: organizza una mostra per l’Opera Nazionale Balilla.
 
 

Conosce una giovane commessa di un negozio di scarpe in città, Ennia Pallini, che inizia a frequentare il suo "appartamento". Ennia ha una splendida chioma rossa, occhi fiammeggianti e un carattere molto volitivo. Ennia sarà "Margherita", la sua compagna, nel bene e nel male, nei suoi libri e nella vita.
 
 

Osserviamo l’"appartamento" di Giovannino nella stanza di Borgo del Gesso: Giovannino offre un "banchetto" a una bella visitatrice (...) la pettinatura, il grande colletto di pizzo e il cinturone a vita alta ci confermano che la bella visitatrice è l’Ennia.